LE BELLEZZE DELLA PROVINCIA DI




Il paese agricolo di Pula ospita, nel suo territorio, uno dei più importanti esempi di città romana d'Italia: è Nora, che fu ricca a potente soprattutto in età imperiale (11-111 sec. d.C.), e che si sviluppò su una preesistente città cartaginese, in una penisola circondata dal mare e dunque più facilmente difendibile. I resti più importanti sono il delizioso teatro, le terme a mare dalle grandi volte crollate, i resti delle abitazioni, i mosaici delle ville nobiliari. Circonda le rovine un ambiente naturale incantevole per le spiagge, le isolette e le scogliere. Il capo del promontorio è dominato dalla torre di S. Efisio.


Un viaggio, anche lungo, nella pur molteplice terra sarda che non comprenda una visita al famoso Nuraghe di Barumini è a nostro avviso da considerarsi incompleto. È grande infatti l'emozione che prova il visitatore nell 'avvicinarsi all'immenso nuraghe circondato dal villaggio nuragico e nel percorrere le antiche viuzze verso i suoi oscuri ingressi. Su Nuraxi fu eretto in tre epoche distinte:

la torre principale risale infatti al 1500 a.C. mentre successivamente, in previsione delle invasioni cartaginesi, si procedette a erigere intorno due serie di imponenti rifasci murari a piu torri, sempre di scura pietra basaltica. Gli antichi architetti nuragici realizzarono il loro capolavoro nel cortile, che fu delimitato dalla torre antica e dalle possenti muraglie di rifascio. Dal cortile si accede agli ingressi delle varie torri laterali, al bastione, oltreché all'ingresso della torre principale; da notare infine il pozzo profondo venti metri.


A circa 10 Km da Flumini Maggiore si trova la valle di Antas con il suo tempio punico-romano, uno dei resti archologici più importyanti dell'isola. Il tempio di Antas venne editicato dai Cartaginesi, presso un sito già frequentato dai nuragici, nel 500 a.C.; successivamente e sempre ad opera dei Cartaginesi che abitavano la zona, fu sostanzialmente modificato (III sec. a.C.) ottenendo la caratteristica tripartizione degli edifici cultuali punici, con atrio e penetrale divisi da un vano intermedio, questa struttura fu parzialmente smantellata dai Romani, forse nel I sec. a.C. ma, riutilizzando tutte le particolarità architettoniche del tempio punico, si rispettarono in sostanza le suddivisioni spaziali dell'originario edificio.

Esso si innalza su una base su cui si imposta il pronao a quattro grandi colonne reggenti l'architrave con la famosa iscrizione TEMP (lum) (SA) RDI PATRIS BAB (ai), tempio del Sardus Pater Babai ( divinità sardo-romana derivata da quella sardo-punica del Sir Addir Babai), e la dedica all'imperatore Caracalla, che regnava al momento della collocazione dell'iscrizione. In defintiva il periodo di massima frequentazione del sito, che si pone tra l'epoca tardo-repubblicana e quella iperiale. Continuando la visita del monumento, si raggiunge la cella, con resti di mosaico bicolore, dove si notano due ingressi, due vaschette utilizzate per il rito della purificazione e un altare.


A Cagliari, a maggio, si rinnova la tradizione della sagra di S. Efisio, primo appuntamento della nostra isola con il turismo estivo. La leggenda vuole che, durante la pestilenza del 1657, i cagliaritani portassero in pellegrinaggio a Pula, nella sua chiesetta presso le rovine di Nora, la statua del santo, che per riconoscenza debellò il contagio. Da quell'anno, il 1° maggio, convengono a Cagliari le genti di tutta la Sardegna, secondo un'usanza che, essendo scomparso negli ultimi anni l'uso del costume tradizionale, si è trasformata in una straordinaria occasione per ammirare appunto i costumi di tutte le regioni dell'isola; proprio come nel passato, essi sfilano ancora per Cagliari, davanti al cocchio del Santo.


La Giara di Gesturi è un grande altopiano basaltico che caratterizza con la sua mole il paesaggio di tutta questa parte della Sardegna: vasto 50 kmq., è ricoperto per quasi tutta la superficie da un bosco immenso di sughere, ed è popolato dai famosi cavallini della Giara. Recentemente per intervento della Regione Sarda si tende a ridare la purezza alla razza dei cavallini selezionando i pochi esemplari che hanno conservato le peculiari caratteristiche della propria razza, come la bassa statura, il colore nero-grigiastro e la lunghissima criniera.

Si giunge alla Giara da Gesturi, con una comoda strada che porta fino al nuraghe e al villagio nuragico Bruncu Madugui (uno dei tanti che si trovano sull'orlo della Giara) e da qui si prosegue preferibilmente a piedi, in silenzio: d'improvviso appaiono i branchi, che scappano velocemente ma che possono essere sorpresi anche all'abbeverata, nelle vaste pozze di acqua piovana e sorgiva delle quali alcune (come Pauli Malon, la Palude grande) permane anche nel periodo estivo. Attualmente la Giara è diventata un parco naturale per la protezione della flora, della fauna e del paesaggio.


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